Un secolo di musica e di cultura italiana ed europea dal divano di casa propria: questa sarà la Prima della Scala di Milano questa sera, 7 dicembre 2020. Un evento eccezionale non solo perché nessuno avrà l’onore di viverlo direttamente in teatro a causa della pandemia, ma perché non sarà solo un’opera ad essere rappresentata ma un “medley” di danza, musica, opera, canto e arte. E – diciamolo – questo a tanti amanti dell’arte e della cultura in generale sarà più gradito di tre ore di una sola unica opera intera. Sarò troppo “popolana e popolare”, ma io sono felicissima di questa prima senza la sfilata di “vip” o presunti tali in pelliccia e griffati dalla testa ai piedi. Saremo in milioni a poter ricevere questo regalo stasera e mi piacerebbe che nessuno se lo perdesse! Dico di più: spero sia il primo di una lunga serie che la Scala potrà donarci.
Veniamo ora ai contenuti. Riccardo Chailly alla guida di Orchestra e Coro del Teatro alla Scala sarà l’anima musicale di un racconto sull’opera e sulla danza la cui drammaturgia è stata pensata e trasformata in spettacolo da Davide Livermore e dai suoi collaboratori. Un racconto che nella sera di teatro musicale più famosa del mondo vuole celebrare il ruolo centrale che l’Opera e la Danza hanno avuto non solo per la cultura ma anche per la crescita civile del nostro Paese segnandone in modo decisivo l’identità. La serata raccoglie 25 tra i maggiori cantanti del mondo che hanno voluto partecipare a questa serata senza precedenti, ma anche i ballerini scaligeri protagonisti in tre momenti tra i quali una creazione del neodirettore Manuel Legris. Ecco il programma da non perdere su Rai Uno dalle 17 alle 20: F. Cilea – “Io son l’umile ancella” da Adriana Lecouvreur – Registrazione, Inno di Mameli, Preludio da Rigoletto di Verdi, “Cortigiani vil razza dannata” da Rigoletto – Luca Salsi , “La donna è mobile” da Rigoletto con Vittorio Grigolo (2’) e ancora “Ella giammai m’amò” da Don Carlo – Ildar Abdrazakov. Ancora Verdi “Per me giunto” da Don Carlo – Ludovic Tézier “O don fatale” da Don Carlo – Elīna Garanča (4’30”) G. Donizetti – “Regnava nel silenzio” da Lucia di Lammermoor – Lisette Oropesa , G. Puccini – “Tu, tu piccolo Iddio” da Madama Butterfly – Kristine Opolais , R. Wagner – “Winterstürme” da Walküre – Camilla Nylund, Andreas Schager, G. Donizetti – “So anch’io la virtù magica” da Don Pasquale – Rosa Feola , G. Donizetti – “Una furtiva lacrima” da Elisir d’amore – Juan Diego Flórez (5’) (Ballo) Lo Schiaccianoci – Adagio dal Grand pas de deux, Atto II con Nicoletta Manni e Timofej Adrijashenko, G. Puccini – “Signore ascolta” da Turandot – Aleksandra Kurzak (2’30”) G. Bizet – Preludio da Carmen (2’30”). G. Bizet – “Habanera” da Carmen – Marianne Crebassa, G. Bizet – “La fleur que tu m’avais jetée” da Carmen – Piotr Beczala (4’)G. Verdi – “Morrò, ma prima in grazia” da Un ballo in maschera – Eleonora Buratto, G. Verdi – “Eri tu” da Un ballo in maschera – Geroge Petean (4’30”) G. Verdi – “Ma se m’è forza perderti” da Un ballo in maschera – Francesco Meli (5’30”) J. Massenet – “Pourquoi me réveiller” da Werther – Benjamin Bernheim e poi la modernità: “Waves” – Ballo con Roberto Bolle (7’) (Ballo) “Verdi Suite” – Estratti dai ballabili da I Vespri siciliani, Jérusalem, Il trovatore – Coreografia Manuel Legris con Martina Arduino, Virna Toppi, Claudio Coviello, Marco Agostino, Nicola Del Freo , G. Verdi – “Credo” da Otello – Carlos Álvarez (5’) U. Giordano – “Nemico della patria” da Andrea Chénier – Plácido Domingo, U. Giordano – “La mamma morta” da Andrea Chénier – Sonya Yoncheva , G. Puccini – “E lucevan le stelle” da Tosca – Roberto Alagna (3’30”) G. Puccini – “Nessun dorma” da Turandot – Jonas Kaufmann ancora G. Puccini – “Un bel dì vedremo” da Madama Butterfly – Marina Rebeka, G. Rossini – “Tutto cangia”, finale da Guglielmo Tell (3’30”) – Eleonora Buratto, Rosa Feola, Marianne Crebassa, Juan Diego Flórez, Luca Salsi, Mirko Palazzi. Insomma uno spettacolo da non perdere.