«Non so se voglio più stare nella narrazione delle mie storie che fa la tv». Lo ha ribadito Maurizio de Giovanni, notissimo creatore del Commissario Ricciardi, de I Bastardi di Pizzofalcone, di Mina Settembre (tutte “serie” diventate successi in televisione) e di Sara, in una delle serate del primo Festival del Giallo Città di Napoli. Una manifestazione che si è svolta dal 9 al 12 giugno presso l’Istituto di Cultura Francese Grenoble di Napoli e che ha chiamato a raccolta le più grendi firme del firmamento noir italiano. Sul palco, sabato sera, insieme a De Giovanni anche Franco Forte, il direttore dei Gialli Mondadori, Giancarlo De Cataldo il notissimo ex magistrato autore di Romanzo Criminale, la brava giallista Cristina Cassar Scalia e Mariolina Venezia, mamma di Imma Tataranni (altra fiction di successo Rai). Con loro lo scrittore partenopeo ha dialogato su quanto la tv possa “tradire” la storia e il personaggio che lo scrittore crea. Malgrado il Commissario Ricciardi sia stato premiato come tra le migliori fiction italiane e il successo di ascolti dei I Bastardi di pizzofalcone con Alessandro Gassman e Carolina Crescentini e quello di Mina Settembre con Serena Rossi e Giuseppe Zeno parlino chiaro.
«Non posso negare che mi faccia piacere quando mi scambiano per un “bastardo” di Pizzofalcone in taxi – ha detto – ma io ora sto davvero facendo una riflessione sul futuro delle serie tv tratte dai miei libri; in molti non mi ci vedo più; non sopporto più quando uno sceneggiatore o un regista forza il personaggio o la situazione perché secondo lui non funziona e perché dovrebbe virare verso il “don matteismo”…non ci sto più». Di diversa opinione Giancarlio De Cataldo che in Romanzo Criminale, versione serie, è stato proprio lo sceneggiatore e quindi il creatore della narrazione anche in video e naturalmente di Mariolina Venezia che nasce come sceneggiatrice e che comprende bene, da studiosa, che il linguaggio televisivo debba per forza “tradire” la scrittura. Con Imma ad esempio la scelta dell’attrice è stata influenzata ma solo in parte dal personaggio dei libri. «Vanina” a breve sarà una serie – assicura la Scalia riferendosi alla protagonista dei suoi gialli – ed io per ora non ne posso essere che contenta». Insomma un dibattito da sempre aperto.