Maurizio De Giovanni incanta i monzesi con la musica e le parole di Caminito

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Con il sottofondo della tromba di Marco Brioschi e le note di “Io te vurrìa vasà” , è iniziata una serata magica che l’associazione Novaluna insieme a “Quelli che Enzo Jannacci ce l’hanno nel cuore…” ha organizzato al Capitol di Monza il 1 febbraio.

Sul palco tra musica e parole a raccontare il Commissario Ricciardi il notissimo scrittore e sceneggiatore partenopeo “papà”  dei Bastardi di Pizzofalcone  e di tanto altro Maurizio De Giovanni. Il Commissario Ricciardi è la serie tv della Rai più fortunata dopo Montalbano e dal 27 febbraio torna su Rai Uno con il protagonista amatissimo dal pubblico Lino Guanciale.

Ma a parte la Tv Caminito, la nuova indagine di Ricciardi, è un libro molto intenso che racconta il Paese dopo il 1934 e la vita del commissario dopo la morte di Enrica. «Io amo la parola scritta e scrivo Ricciardi per i miei lettori – ha ammesso Maurizio De Giovanni – non per la televisione, e devo ammettere che ci sono lettori talmente feroci, che mi minacciano fisicamente se non tolgo il “ciuffo tirabaci” che vedete nella serie tv interpretata dal bravissimo Lino Guanciale a Ricciardi, oppure se succede qualcosa che a loro non va bene nella storia. Ce n’é persino una che si firma “Misery” e ho detto tutto!»

Ricciardi avrebbe dovuto essere terminato come storia dopo la morte di Enrica ma De Giovanni ha deciso di continuare «Lo scorso anno sono stato male, ho avuto un infarto e in rianimazione non avendo contatti col mondo, ho pensato molto al dopo, al fatto che non sarebbe dovuta essere l’ultima storia; così visto che i lettori lo chiedevano, ho deciso che non sarebbe finita». Caminito è un tango che Brioschi ha suonato divinamente con la sua tromba ed è la stradina stretta, dove due amanti disperati si incontravano in una Buenos Aires lontana nel tempo, tessendo una storia che sarebbe diventata musica e parole appunto. De Giovanni ha raccontato a Monza anche la sua città e il rapporto con i personaggi delle sue storie e con gli attori che li interpretano nelle fiction. «I personaggi vivono indipendentemente da noi scrittori – ha ammesso – sono anche i lettori a determinarne la storia. Io arrivo fino ad un certo punto, poi sono loro a continuare quando finiscono un libro. Con le fiction è lo stesso: il regista è un lettore e può anche decidere di continuare o modificare alcuni particolari». E così da “L’Equazione del cuore”, fortunatissimo romanzo non giallo del prolifico autore napoletano (37 romanzi e tantissimi racconti all’attivo), nascerà un film diretto ed interpretato da Alessandro Gassman.  Tanti gli aneddoti che ha raccontato sugli attori delle serie e su Napoli soprattutto, l’unica città al mondo dove le storie ti vengono incontro ogni giorno e l’unica dove lui e tantissimi grandi scrittori, musicisti, attori, commedianti, registi potrebbero vivere e produrre cultura. In sala tanti applausi e persino Omar Pedrini nel pubblico. Alla fine lo scrittore si è fermato nel foyer ad incontrare i lettori e a firmare autografi come sempre con gentilezza e generosità.

 

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