Sembra infinita la vicenda giudiziaria che vede protagonista Mario cattaneo, l’oste di Lodi che, nel marzo 2017, sparò per legittima difesa a dei rapinatori che erano entrati nella sua proprietà per derubare purtroppo uccidendo un malvivente rumeno.
Dopo anni di calvario in cui Mario è invecchiato, anche se non ha mai smesso di lottare, in primo grado Cattaneo fu assolto con formula piena. La Corte infatti riconobbe che agì in effetti per difendere la sua famiglia. Nonostante questo la pubblica accusa decise di ricorrere in appello.
Oggi, a distanza di sei anni dai fatti, ci si sarebbe finalmente attesi una conferma della sentenza di primo grado e la parola fine sull’intera vicenda. E invece, come ha spiegato Vincenzo Stochino, avvocato difensore di Cattaneo «La Corte ha disposto la rinnovazione parziale del dibattimento disponendo di risentire in data 14 marzo 2023 i testi Gianluca Cattaneo e Fiorenza Mezzetti, rispettivamente la moglie e il figlio dell’imputato, riservando all’esito ogni decisione. Evidentemente la Corte reputa necessario assumere alcuni chiarimenti, e ciò, nonostante le dichiarazioni già rese dagli stessi fossero più che chiare e confermate dalle altre testimonianze nonché dalle prove scientifiche assunte nel dibattimento». Nessun commento da parte dell’oste che ovviamente si rimette alle decisioni del giudice.
Al fianco di Mario Cattaneo e della sua famiglia si è fin da subito schierata Unione Nazionale Vittime, associazione che tutela le vittime di reati violentipresente oggi in aula a Milano. «E’ con profonda amarezza e rabbia – spiega il presidente di Unavi, Paola Radaelli – che apprendiamo che il calvario umano e giudiziario di Mario Cattaneo e della sua famiglia ancora non finisce. E quel che è peggio è che non solo non finisce, ma a quanto pare la moglie e il figlio di Mario dovranno testimoniare ancora, essendo costretti a rivivere quell’incubo e a dover sopportare di nuovo un carico di ansia insostenibile a tanti anni di distanza dai fatti.
Crediamo sia arrivato davvero il momento di porre fine a questo accanimento giudiziario nei confronti di Mario Cattaneo e, in generale, di tutte le persone perbene che si difendono dai delinquenti. Questo stato di cose non è più tollerabile. E’ oggi più che mai necessario rivedere una volta per tutte, e in maniera davvero efficace, la legge sulla legittima difesa. Ne va della salute e della vita di chi alla tragedia di aver ucciso un uomo, deve aggiungere anche il peso insopportabile di un travaglio giudiziario e umano che dura anni e anni. Unione Nazionale Vittime sarà sempre al fianco di Mario Cattaneo e di chi si difende e si impegnerà in ogni sede per vincere questa importantissima battaglia culturale e giudiziaria».