La cultura delle città identitarie ripartono da Monza

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«Amare la patria, ma soprattutto le enormi potenzialità e il patrimonio culturale italiano non è necessariamente di sinistra nè di destra, ma è di tutti gli italiani e per questo riscoprire la nostra cultura e farla conoscere attraverso i territori è l’unica ancora di salvezza che abbiamo per evitare di farci fagocitare». Lo ha detto Edoardo Sylos Labini, attore e scrittore nonché Presidente di Cultura e Identità, il sodalizio che riunisce sotto la sua egida il progetto delle Città Identitarie e il giornale cartaceo “Cultura e Identità” ogni mese in edicola e come inserto de Il Giornale. L’occasione è stata l’incontro organizzato da Francesca Giarmoleo, referente di Cultura e Identità in Lombardia, lo scorso 6 luglio per presentare a Monza il progetto di Città Identitarie nell’attesa che anche questo importante comune lombardo ricco di storia e arte entri a far parte della rete culturale. «Il nostro è un movimento culturale che abbraccia tutte le realtà culturali del territorio – ha detto la Giarmoleo – e siamo felici se il tessuto associazionistico culturale dei comuni lombardi e non solo si unisse a questa grande rete che offre visibilità magari ai piccoli comuni e supporto a tutti». Il sogno di Sylos Labini è quello di un grande Festival identitario in ogni comune italiano che valorizzi le realtà del territorio sotto l’egida di una cultura italica a più ampio respiro. Così come è stato a Casale Monferrato dove si è appena chiuso il Festival di Cultura Identità nazionale con grandi ospiti come Pupi Avati ed Enrico Ruggeri che hanno promosso iniziative sul territorio. «A Monza siamo molto attivi con tante iniziative e speriamo proprio di riuscire a realizzare il progetto di questo festival che valorizzi le associazioni culturali della città», ha aggiunto Antonetta Carrabs, presidente della Casa della Poesia di Monza, una delle associazioni che collabora con Cultura e Identità. Grazie a questa liason l’attore Claudio Gay che ha appena interpretato – per la Casa della Posia – Dante Alighieri in una splendida passeggiata nei Giardini della Villa Reale ha declamato alcuni sonetti de La Vita Nova dedicati all’amore per Beatrice e all’amicizia del Sommo Poeta. Un momento toccante e profondo. «A Dante abbiamo dedicato il numero di gennaio del giornale – ha spiegato Sylos Labini – e invece quello in edicola ha voluto omaggiare nella copertina D’Annunzio inventore tra le altre cose dello scudetto apposto sulle maglie degli atleti italiani, perché il calcio è si popolare ma è un modo di unirci». All’incontro ha partecipato lo storico bergamasco Marco Cimmino che ha ricordato come «La storia di ogni comune va valorizzata e va conosciuta, per conoscere meglio se stessi». Tra i presenti Michele Schiavi, 22 anni, il più giovane sindaco d’Italia che a Onore, il suo comune in Valseriana, ha messo in piedi un festival dedicato a Dante Alighieri e la montagna. «Abbiamo aderito subito a Città Identitarie perché altrimenti non ci sarebbe spesso modo di far conoscere i nostri immensi patrimoni culturali – ha detto – per questo vi invito a Onore». Alla serata erano presenti anche l’assessore allo sport del Comune di Monza Andrea Arbizzoni al quale è stato lanciato l’invito a includere Monza in Città Identitarie e il consigliere regionale Federico Romani. «In Regione Lombardia abbiamo cercato di valorizzare la cultura dei territori con bandi e progetti e ne siamo molto fieri – ha concluso – la cultura è una delle voci del bilancio di un comune e di una regione ed è fondamentale, non è qualcosa che viene dopo altro».

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