Un sostegno per l’affitto ai genitori separati in difficoltà finanziaria. Una misura che Regione Lombardia su proposta di matteo Salvini che da sempre ha sposato la causa dei papà separati, che è stata adottata dal governatore Attilio Fontana e dall’assessore Silvia Piani non senza polemiche. Lo strumento sono due bandi per il «sostegno abitativo», destinati a genitori in effettiva difficoltà economica, ma con residenza in Lombardia almeno quinquennale e con un matrimonio alle spalle: per beneficiare dell’aiuto non basteranno quindi convivenze o registri per le unioni civili. «I genitori separati e divorziati rischiano di entrare nella categoria dei nuovi poveri, quindi, bisogna cercare di prevenire questa ipotesi e stare loro vicini», ha spiegato il presidente Fontana. I numeri sono impressionanti e spesso a soffrire del problema economico sono i padri che dopo la separazione lasciano la casa coniugale alla moglie, magari continuando a pagarne il mutuo e oltre agli alimenti devono sobbarcarsi anche un nuovo canone d’affitto. L’alternativa è vivere in auto o in garage come spesso accade. in Lombardia le famiglie che vivono in regime di separazione o divorzio siano quasi un milione e il sessanta per cento di queste ha un figlio. Secondo i più recenti dati Istat, in regione, nel 2015, ci sono stati 14.979 separazioni e 15.717 divorzi, record nazionale in entrambi i casi. A Milano, infine, si stima che siano quasi 50 mila i padri separati che vivono in situazione di difficoltà economica.
Il primo bando consiste in un sconto del trenta per cento sugli affitti per genitori separati con Isee inferiore a 20 mila euro, intestatari di un contratto di locazione regolarmente registrato. Il beneficio è riconosciuto per un solo anno a eccezione di coloro che si trovano in condizione di grave marginalità sociale che potranno contare su uno «sconto» biennale. Il secondo è un contributo a fondo perduto pari all’85 per cento della spesa per recuperare il patrimonio immobiliare. In totale l’investimento di Palazzo Lombardia supererà i sei milioni di euro. Contrario il Movimento Cinque Stelle che ha scritto: «Per il sostegno dei genitori separati sono necessarie misure strutturali e non spot o spiccioli messi a disposizione dalla Regione Lombardia.«arebbe invece stato necessario lavorare seriamente sull’esclusione. Negli ultimi anni si sta creando un divario preoccupante tra il genitore a cui viene affidato il figlio, che nella maggior parte dei casi è la madre e il coniuge che deve lasciare l’abitazione e si trova impreparato ad affrontare questa situazione. Si deve strutturare una misura diretta e che abbia effetti immediati nel sostegno di queste persone in difficoltà».