Donne indimenticabili raccontate con parole e musica a Monza

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Donna Indimenticabili, parte l’iniziativa, patrocinata dal Comune di Monza, promossa da La Casa della Poesia di Monza, in collaborazione con Il Parco Letterario Regina Margherita e Parco Valle Lambro dedicata alle figure femminili eccellenti.

Si tratta di cinque appuntamenti, tutti al femminile e destinati ai quartieri della città, per raccontare la storia di alcune donne indimenticabili che hanno lasciato un’impronta indelebile per la poesia, l’arte, la lotta per i diritti civili e per l’emancipazione femminile. «Abbiamo scelto le periferie perché sono la vera sfida del futuro», dicono gli organizzatori. I Testi sono di Antonetta Carrabs le Voci recitanti: Raffaella Fossati – Silvia Messa e Antonetta Carrabs. Con la partecipazione straordinaria delle allieve della Fondazione Musicale Vincenzo Appiani. Le immagini sono a cura di Elisabetta Bodini. L’ingresso è libero, ma è consigliabile la prenotazione. Scrivere a: pro.monza@tiscali.it o segreteria@lacasadellapoesiadimonza.it

Si parte dal Centro Civico san Rocco sabato 18 marzo alle 16,30 con ANNA KULISCIOFF (Sinferopoli, 9 gennaio 1855 – Milano, 29 dicembre 1925) Pseudonimo di Anna Moiseevna Rozenštejn, rivoluzionaria e anarchica russa che lottò per l’emancipazione delle donne. Anarchica, fuggì in Svizzera (1877) e vi conobbe Andrea Costa, di cui divenne compagna. Esule in Italia, aderì al marxismo e condivise con Filippo Turati (cui si unì dal 1885) la direzione di Critica sociale (1891). Esponente della corrente riformista del Partito socialista, militò nel movimento per l’emancipazione delle donne. È stato pubblicato postumo (6 voll., 1977) un suo importante Carteggio con Turati.

A seguire sabato 15 aprile, ore 16,30, Centro Civico Libertà con FRIDA KHALO considerata una delle più importanti pittrici messicane. Fin da bambina dimostra di avere un carattere forte, passionale, unito ad un talento e a delle capacità fuori dalla norma. Fu una pittrice dalla vita travagliata. Le piaceva dire di essere nata nel 1910, poiché si sentiva profondamente figlia della rivoluzione messicana di quell’anno e del Messico moderno. Un corpo fragile e uno spirito indomito. Una vita difficile, quella di Frida Kahlo, segnata dalla lunga malattia e da grandi passioni, vissute senza remore, incondizionatamente con tutta sé stessa, abbandonano al cuore la razionalità. La passione per l’arte, quella per il suo Messico e l’amore tormentato per Diego Rivera, il compagno di una vita. Frida Kahlo è stata un’artista coraggiosa, capace di trasformare la sofferenza in ispirazione, le sconfitte in capolavori, plasmando opere che sono un urlo orgoglioso e potente alla sfida del vivere.

Sabato 13 maggio, ore 16,30 Centro Civico Triante ARTEMISIA LOMI GENTILESCHI (Roma, 8 luglio 1593 – Napoli, tra il 1652 e il 1656) Pittrice italiana di scuola caravaggesca. Nacque da Orazio e Prudenzia di Ottaviano Montoni, primogenita di sei figli. Orazio Gentileschi era un pittore, nativo di Pisa, dagli iniziali stilemi tardo-manieristi che, stando al critico Roberto Longhi, prima di trasferirsi a Roma «[…] non dipingeva, ma lavorava semplicemente di pratica, a fresco» (Longhi). Fu solo dopo l’approdo nell’Urbe che la sua pittura raggiunse il suo massimo valore espressivo, risentendo grandiosamente delle innovazioni del contemporaneo Caravaggio, dal quale derivò l’abitudine di adottare modelli reali, senza idealizzarli o edulcorarli e, anzi, trasfigurandoli in una potente quanto realistica drammaticità.

Sabato 17 giugno ore 16,30 Centro Civico San Fruttuoso EMILY ELIZABETHN DICKINSON (Amherst, 10 dicembre 1830 – Amherst, 15 maggio 1886) Poetessa statunitense considerata tra i maggiori lirici del XIX secolo. All’età di venticinque anni decise, dopo un breve viaggio a Washington, di estraniarsi dal mondo e si rinchiuse nella propria camera al piano superiore della casa paterna, anche a causa del sopravvenire di disturbi nervosi e di una fastidiosa malattia agli occhi. Morì di nefrite nello stesso luogo in cui era nata, all’età di 55 anni. Al momento della sua morte la sorella scoprì nella camera di Emily 1775 poesie scritte su foglietti ripiegati e cuciti con ago e filo contenuti tutti in un raccoglitore. Viene considerata non solo una delle poetesse più sensibili di tutti i tempi, ma anche una delle più rappresentative.

Domenica 17 settembre ore 16,30 Centro Civico San Giuseppe AURELIA JOSZ (Firenze, 3 agosto 1869 – Oświęcim, 1944) E’ stata un’educatrice e scrittrice italiana, fondatrice della prima scuola agraria femminile in Italia. Era figlia di Ludovico, un incisore di Trieste, e di Emilia Finzi di Ferrara. Maestra elementare, prima a Firenze e poi a Milano, Aurelia Josz ideava nuove metodologie didattiche, creò un museo geografico e antropogeografico, pubblicò manuali scolastici. A dicembre 1902 Aurelia Josz inaugurò a Milano la prima Scuola pratica agricola femminile in Italia, ideata per una trentina di orfane, tra i 13 e i 15 anni, che si trovavano nell’orfanotrofio delle Stelline, in corso Magenta. La scuola venne poi trasferita a Niguarda. A Monza ha fondato la scuola di Agraria del Parco. All’inizio degli anni Trenta ha impiantato anche una scuola agraria in provincia di Roma. Nel 1944 fu arrestata, perché di origine ebraica e deportata prima al Campo di Fossoli, in Emilia-Romagna, poi al Campo di concentramento di Auschwitz, dove fu uccisa il giorno dopo l’arrivo. La sua prima biografa è stata sua sorella Valeria Vita Josz.

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