Cinisello al voto, rebus “alleanze” per il Centrodestra

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CINISELLO BALSAMO – In Lombardia ha funzionato, a livello nazionale un po’ meno. È l’alleanza Pdl-Lega il grande nodo che il Centrodestra cittadino dovrà sciogliere a breve in vista delle elezioni comunali di fine maggio. I partiti analizzano il voto delle Regionali e delle elezioni politiche e per il momento non si sbilanciano troppo. “In questi giorni ci siamo goduti la gioia per la rielezione di Jari Colla in Consiglio Regionale. Era un obiettivo per il quale abbiamo lavorato tanto e siamo molto soddisfatti” – spiega il Capogruppo us- cente della Lega in consiglio comunale Cristiano Fumagalli -. In generale, il risultato del Carroccio, sceso in città al 6.5%, va interpretato. A Cinisello abbiamo avuto una flessione, è un segnale di scontento che sicuramente va analizzato. Ma – sottolinea Fumagalli – molti dei voti persi sono stati recuperati dalla Lista Maroni. È il segnale che c’è ancora fiducia, se non nel partito, sicuramente negli uomini della Lega. Ci avevano dato per morti e invece siamo ancora qui: è un buon segnale in vista delle elezioni amministrative”.
Per parlare di alleanze, però, è ancora presto. Il riavvicinamento al Pdl ha permesso alla Lega di conquistare la Regione Lombardia. “Però ci è costato una bastonata in Veneto – dice Fumagalli -. Anche questi sono segnali che vanno interpretati e chiariti. Dobbiamo capire che cosa vuole fare il Pdl e che cosa vogliamo fare noi. Personalmente, credo che sarebbe arrivato il momento per la Lega di esprimere un proprio candidato sindaco, anche alla luce del risultato delle Regionali”.
Il Pdl, da parte sua, non chiude, ma sembra guardare più all’appoggio da par- te di eventuali liste civiche che al Carroccio. “Per la scelta del sindaco tutto ancora è da valutare e non vi è nulla di concreto”, spiega il capogruppo uscente degli azzurri Giuseppe Berlino. “Il risultato elettorale recente dimostra che, pur vincente in Regione, l’alleanza di centrodestra Pdl-Lega non è sufficiente da sola a creare le condizioni per riuscire a governare Cinisello. Occorrerà aprire necessariamente alla società civile, a coloro che vorranno dare il proprio contributo fattivo in termini di idee e proposte, e che sono assolutamente scontenti e delusi di come è stata amministrata la città in questi ultimi anni”.
Lo stesso Berlino non esclude una sua candidatura a sindaco: “Sto valutando con attenzione e inte- resse se raccogliere le sollecitazioni che mi arrivano da tanti cittadini che mi chiedono un impegno in prima persona per mettere a disposizione della città l’esperienza maturata in questi anni. Sarebbe sicuramente una sfida impegnativa e gratificante. Una sfida tuttavia – ribadisce – che non può prescindere dal guardare con attenzione alla crescente voglia di coinvolgimento all’impegno politico di quei tanti cittadini della società civile cinisellese che non si riconoscono nei movimenti politici tradizionali, ma che vorrebbero tuttavia dare il loro personale contributo. Cittadini che vogliono dar vita ad un impegno civico, anche attraverso la presentazione di liste che abbiano a base un progetto amministrativo serio e alternativo alla guida politica di Cinisello”.
D’altra parte, il Pdl dovrà fare i conti con il crollo dei consensi che in questa tornata elettorale lo ha visto praticamente dimezzare i proprio voti (dal 31,2% delle Comunali del 2009 al 15,3% delle Regionali). “Serve un’analisi seria e critica. Il Pdl cinisellese – riflette Berlino – ha scontato una situazione locale di commissa- riamento, nata a seguito della fusione tra Forza Italia e Alleanza Nazionale, che non ha mai consentito fino in fondo la possibilità concreta di svolgere un’azione politica incisiva sul territorio”.
Intanto, in attesa di capire come evolverà la situazione, Pdl e Lega guardano alle primarie indette dal Centrosinistra per la scelta del candidato sindaco: “Non mi pare ci si trovi di fronte a grosse novità – commenta il capogruppo azzurro -. I candidati dicono di non sentirsi candidati di partito, ma di voler essere considerati candidati della società civile. Mi sembrano affermazioni risibili e discutibili, fatte da chi, tesserati e dirigenti di partito, ha rappresentato negli ultimi anni ruoli di spicco in Consiglio Comunale e nelle Giunte Zaninello e Gasparini”.
“Nelle primarie come strumento ci credo poco come – sostiene invece Fumagalli. Sono democratiche, ma da qui a dire che permettono di scegliere il candidato migliore ce ne passa”.

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